Ci sono consegne che càpitano in momenti non semplici nella vita di ciascuno.
E momenti in cui prendere un treno e raggiungere Roma per una consegna tanto importante, ti sembra di una difficoltà insormontabile.
Ma passa subito.
Con un carico di corredini in cotone, orsetti Dudù e minuscoli cappellini coloratissimi provenienti da Varese, insieme ad Agnese Manuelli e Marirosa Desiato, Cuore di Maglia arriva alla Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Gemelli di Roma in un giorno dove l'afa e il traffico non promettono nulla di buono.
Marta Romagnoli, dell'associazione Genitin, ci viene incontro sorridendo nell'atrio dell'ospedale. Ci ha riconosciute da lontano, la valigia piena di tenerezze per i piccolissimi di Roma, e il distintivo appuntato con fierezza e precisione sulla giacca. Siamo emozionate. E si vede.
La TIN del Gemelli è certamente la più grande che io abbia visto fino ad ora.
Il professor Romagnoli ci accompagna alla scoperta di questo reparto enorme, i bambini dentro alle loro isole di cristallo, i cartellini con il nome e il peso sono capitoli di mille storie diverse, sono speranze e preghiere, sono piccoli monumenti alla lotta che ogni giorno in queste isole trasparenti si combatte. E non sempre si vince.
I nostri cappellini, le scarpine a righe come i grandi, i nostri orsetti da infilare nelle incubatrici, i nostri camicini leggeri sono stati una sorpresa e una carezza finissima a questi piccolini. Cuore di Maglia non guarisce nulla, non cura ma accompagna, sorregge dove può, accarezza e solleva, anche solo per un momento.
Il mio viaggio velocissimo a Roma, il condividere il knitCafè di domenica con il gruppo di Cuore di Maglia Roma, la certezza che questo Sogno Potente è prezioso anche e soprattutto in una TIN così all'avanguardia e che il nostro High Touch è sempre qualcosa che fa bene all'anima, ha fatto bene anche alla mia. E uscendo di lì, dal silenzio alla confusione, dal fresco del reparto all'afa di Roma, anche il mio nome non mi è mai sembrato così bello.